Il libro blu delle fate in edizione La Noce d’oro

 

A distanza di anni, quando questo prezioso volume, «Il libro blu delle fate», è finalmente giunto fra le mie mani, mi è parso di tornare bambina e già dalle prime pagine, la mia immaginazione è salita su un fiero cavallo bianco, pronta a galoppare verso mete fiabesche e incantate! Eccovi, dunque, una breve ma entusiasta recensione.

Pronti anche voi a fare un salto nel mondo delle fiabe?

 «Il libro blu delle fate» edito da La Noce d’oro Editore nella pregiata collana Nostomània, è il primo di una lunga serie: nel 1889 infatti, Andrew Lang e sua moglie Nora diedero inizio ai Lang’s Fairy Books. Lang curò, tradusse e, in alcuni casi, riscrisse fiabe, miti e leggende provenienti da tutto il mondo rivolgendosi ai lettori più piccoli ma non solo. Un lavoro di collazione non indifferente ma decisamente fruttuoso!

 

Chi l’ha detto che le fiabe sono solamente per i più piccoli?

Consapevole che ogni fiaba custodisse in sé una duplice luce, una scintillante e un’altra oscura, Lang raccolse le fiabe in una collana di Libri Arcobaleno, donando loro un quid in più, risaltando l’incanto nascosto fra le righe affinché i lettori potessero leggerle, pronunciarle, viverle.

«Il libro blu delle fate» racchiude trentasette fiabe scritte da autori come Charles Perrault, i Fratelli Grimm, Madame d’Aulnoy, Asbjørnsen e Moe, Robert Chambers, corredate da un ricco apparato di note e itinerari, i Sassetti, che aiutano i lettori a districare gli intricati fili della magia. Le fiabe sono poi alternate da numerose illustrazioni in bianco e nero a opera di Henry Justice Ford e George Percy Jacomb-Hood, come nei volumi originali. A completare il tutto, una meravigliosa copertina Favini Shiro Echo blu cobalto. 

 

Magie, metamorfosi e tradizione popolare 

Inutile dire che l’elemento magico predomina ed è onnipresente, accompagnato dal tema della metamorfosi che, qui, accarezza ogni sfumatura immaginabile: bestie che diventano principi, principesse trasformate in gatte, e soprattutto numerose fiabe della tradizione popolare. Da Pollicino a Hansel e Grettel, da Tremotino al Mastro Gatto, da Cappuccetto Rosso a Cenerentola, ce ne sono per tutti i gusti eppure, quelle che ho apprezzato di più sono state quelle meno conosciute.

 A est di sole, a ovest di luna; Le filatrici d’oro, La gatta bianca: queste sono solo alcune delle fiabe che ho scoperto e apprezzato grazie a questa raccolta. «Il libro blu delle fate» racchiude, di fatto, i primi amori, storie antiche tramandate per intere generazioni, in molte ritroviamo corrispondenze e analogie ma, nonostante ciò, non smettono di stupire e sorprendere e, ogni volta, la lettura assume una diversa sfumatura.

 

Scrigni da rileggere e rivivere

Leggere questa raccolta mi ha dunque fatto rivivere attimi di spensieratezza come quando, da piccola, non vedevo l’ora di ascoltare mia nonna che intesseva per me una nuova storia e che non era mai uguale a quella raccontata il giorno precedente. Se è vero che le fiabe sono per i più piccoli, è altrettanto vero che sono anche per i grandi, affinché essi possano coglierne molteplici e nuovi significati e godere, ancora una volta, della magia di questi scrigni!