È trascorso qualche mese dall’ultima volta che ho scritto sul mio blog.

Non perché non volessi ma la quotidianità mi ha risucchiata. Eppure, nonostante fossi assente, qualcuno di voi si è ritagliato qualche minuto del suo tempo ed è approdato sul sito a leggermi.

E allora sì, a questa piccola porzione di lettori, devo raccontare e raccontarmi, a cuore aperto.

 

Storia di una bambina e del suo sogno nel cassetto

Ho finito di scrivere il secondo romanzo

Come sono stati questi mesi? Difficili, non brutti, ma complicati da gestire. Ho concluso la stesura del mio secondo romanzo che mi ha tenuta occupata per un anno intero. La persona a cui è ispirato è anche quella che mi salva ogni giorno con la sua musica. Forse ho appena sganciato una bomba, me ne rendo conto, ma chi mi conosce, arrivato a questo punto, saprà già di chi sto parlando. Attualmente, il romanzo è in valutazione e l’attesa è bella e logorante al tempo stesso. Ma dovevo scriverlo, non avevo scelta.

 

Alla scoperta della mia vera voce

 

Nel frattempo, sono tornata a studiare e ho frequentato il corso di scrittura narrativa di Valeria Viganò, una delle autrici italiane più autorevoli della nostra letteratura. I suoi preziosi consigli mi hanno guidata alla scoperta della mia vera voce, spronandomi a setacciare i recessi della mia anima per tirarne fuori quanta più verità possibile. Perché scrivere è verità, per me. È onestà, verso me stessa e verso gli altri. Qualcosa a cui non posso sottostare ma che prende il sopravvento in qualsiasi posto io sia. Non un mero impulso ma una necessità. Scrivo per me stessa, certo, ma soprattutto per creare ponti attraverso le parole.

La scrittura è stata la chiave per guarire

È stato un periodo particolare, e per un attimo, mi sono sentita vittima di questa vita. La scrittura mi ha aiutata a incanalare il dolore anzi, è stata la chiave per guarire, per mettermi in discussione. Ho sempre voluto scrivere ma ritengo di averne preso coscienza, seriamente, a trentacinque anni compiuti. Quindi sì, è questo il mio mestiere. Il perché è una risposta così forte che mi bussa dentro e che non posso ignorare. Perché è ciò che so fare meglio. Sto lavorando sodo per migliorarmi, per crescere, per arrivare al cuore di chi mi legge e vorrà ancora leggermi.

 

A me stessa, senza filtri

Per farlo, devo essere me stessa. Spogliarmi di tutti gli strati, smettere di celarmi sotto la scorza, togliere le due passate di rimmel nero messo su dalla mattina e schiudermi al mondo, come i boccioli di ciliegio a primavera. Lasciarmi guardare, senza filtri. Come sarò accolta, non so prevederlo, ma almeno avrò la certezza di aver dato tutto.

Infine, grazie a chi continua a leggere Zaira, mi scaldate il cuore.