Ci sono libri che ti colpiscono e ti chiamano in alcuni momenti particolari, basta sfogliarne la prima pagina per sentirsi attratti, come una calamita, a quella storia e sento di poter dire con tutta onestà che «Memorie della vita di Jeanne d’Arc» è uno di quelli.

Iniziamo col dire che lo scrittore in questione è uno dei più autorevoli della letteratura americana, Mark Twain è infatti considerato uno dei padri della narrativa d’oltreoceano e la Mattioli 1885 si è prefissata l’obiettivo di tradurre, grazie al sapiente e certosino lavoro di Livio Crescenzi, l’opera omnia dell’autore.

Un intenso lavoro di ricerca

Ma fra i tanti titoli di grande successo, c’è da dire che Mark Twain considerava «Memorie della vita di Jeanne d’Arc» il suo miglior romanzo mai scritto e, permettetemi di dire, che la sua affermazione è più che giusta. Per redigere oltre cinquecento pagine sulla vita di Jeanne d’Arc, l’autore si recò in Francia dove, per svariati mesi, fece numerose ricerche storiche e operò un intenso lavoro d’archivio fino a ottenere tutto ciò che serviva per raccontarne la storia.

Studiò persino i resoconti di entrambe le parti in causa, i francesi da un lato e gli inglesi dall’altro, per essere certo di scrivere fatti il più possibile aderenti alla realtà e, senza dubbio, provò grande ammirazione per la giovane figura di Jeanne d’Arc senza la quale, oggi, il popolo francese non sarebbe ciò che è, combattivo e sempre pronto a scendere in campo per difendere la sua patria.

Chi era Jeanne d’Arc?

In primis, una giovane contadina di sedici anni che viveva una vita semplice nella cittadina di Domrémy, aiutava la mamma in casa, sapeva cucire e filare, era in grado di condurre gli animali al pascolo ma era, soprattutto, un’anima buona e pura, capace di difendersi da sola senza alcun aiuto, come avvenne quando fu accusata di aver dato la sua parola a un giovane del villaggio per contrarre matrimonio. Mai cosa più sbagliata! Jeanne d’Arc si difese con maestria e saggezza, a colpi di lingua, di fronte all’intero paese uscendone vittoriosa e indenne. Comprendete dunque chi era questa giovane?

Un carattere indomito, coraggioso e sincero, onesto e leale che caratterizzò la sua breve ma intensa vita e che funse sempre da traino e collante per l’esercito francese che, dopo anni di amare sconfitte, aveva la profonda necessità di risollevarsi, di ritrovare fiducia in sé stesso e marciare per la liberazione della Francia.

 

Imprese vittoriose in breve tempo

Era il 1429 quando Jeanne d’Arc, nominata dal re Generale Comandante in capo, guidò l’esercito francese alla riscossa e alla ripresa del territorio da tempo sotto il dominio inglese, capovolgendo inevitabilmente le sorti della nota Guerra dei Cent’anni. Ruppe l’assedio di Orléans – da lì il famoso appellativo La Pulzella d’Orléans – e, settimana dopo settimana, recuperò in breve tempo parte delle perdite subìte.

 

La cattura

Dopo numerose battaglie, Jeanne fu catturata dai Borgognoni a Compiègne e in seguito, dopo la latenza del re francese, venne venduta al nemico, gli inglesi. Questo per lei, fu l’inizio della fine: Jeanne d’Arc fu rinchiusa nelle segrete del castello di Rouen, abbandonata a sé stessa, senza amici né un avvocato che la aiutasse a sbrogliare la matassa in cui si ritrovava.

Contro di lei, furono intentati numerosi processi organizzati dal perfido Cauchon, vescovo di Beauvais, sulla base di dicerie e qualunque cosa la Pulzella dicesse, venne distorta e impiegata contro di lei. La sua forza d’animo la spinse a tenere duro per un anno, sopportando le catene, la fame, il freddo, i maltrattamenti, le angherie e gli innumerevoli interrogatori: nulla scalfì lo spirito che animava quella giovane di soli diciannove anni. Fu poi condannata a una delle morti più brutte nel 1431, Jeanne d’Arc venne bruciata viva sul rogo; la sua ultima richiesta fu una croce da guardare mentre moriva.

Santa Patrona della Francia

A distanza di venticinque anni fu avviato il processo di Riabilitazione; tutte le persone che anni prima avevano conosciuto la Pulzella d’Orléans furono chiamate a testimoniare regalando al mondo la preziosa verità sulla figura di Jeanne d’Arc: solamente agli inizi del 1900 fu beatificata e proclamata Santa Patrona della Francia.

Con questo libro, Mark Twain ha realizzato una delle biografie più accurate e precise della vita di Jeanne d’Arc facendo le veci di Sieur Louis de Conte, paggio e segretario della Pulzella, cresciuto nello stesso villaggio con lei, Domrémy. Un testo che, nonostante la mole, si fa leggere scorrevolmente e ci avvinghia con passione e ammirazione alla vita della giovane Jeanne.